Cosa resterà dei libri di cucina

Nel 2015 ha ancora senso acquistare libri di ricette? 

Non solo il web ci viene in aiuto, ma vogliamo davvero continuare ad accumulare libri solo perché ne siamo genericamente appassionati?

Nel trasloco ho abbandonato tantissimi libri di cucina acquistati o regalati nel corso degli anni, portandone con me una minima parte. I criteri che ho utilizzato? Questi:

Quali sono i libri di cucina / gastronomia che avranno una ragione per restare? Quali si distingueranno nell’immensa produzione editoriale in Italia? E: quali sopravviveranno ai traslochi?

Qui provo a indicarvi le 4 strade che fanno la differenza, attraverso 4 libri che rappresentano il meglio dell’editoria culinaria italiana nel 2015 (non aggiungo ancora «secondo me», ma lo avete capito). Non ho inserito il foodwriting puro, come il caso di Ruth Reichl, Gabrielle Hamilton o di Sara Porro con Giuseppino: libri bellissimi, ma con pochissimi autori italiani capaci. Al massimo ci possiamo permettere una Camilla Baresani che sbeffeggia i foodblogger, che è un po’ come fare foodwriting con le alette di pollo del KFC.

1. Saggi che indicano la strada per un’alimentazione diversa

O una «rivoluzione in cucina», come la definisce Lisa Casali, autrice di «Tutto fa brodo». A fronte di un mondo che sta cambiando, è necessario ripensare il nostro modo di cucinare, di scegliere gli alimenti, di conservare il cibo con l’obiettivo di sostenere, attraverso un’alimentazione consapevole, un equilibrio del pianeta e del nostro corpo. Saggi con queste indicazioni sono già stati pubblicati, ma perché nel 2015 e da qui in avanti certi messaggi siano efficaci è necessario scrivere come scrive Lisa: in maniera semplice, con competenza e ricchezza di informazioni e mettendosi al 100% nei panni dei suoi lettori. Che si fanno domande, ma oppongono resistenze: Lisa è in grado di smontare tutte le difficoltà, accompagnando i lettori in un percorso dolce verso il cambiamento. Un cambiamento che è necessario, perché se non è sostenibile continuare a sfornare pasticci di pasta al ragù, a gettare via i gambi dei carciofi, a nutrirci di pasta, panna è consigliabile spiegare perché, dando ragioni così evidenti e argomentate che cambiare sarà ovvio.

2. Libri di ricette che insegnano l’alta cucina per tutti

Non so quanti libri di grandi chef avete, ma normalmente si dividono in due tipi: le ricette semplificate per la casalinga di Voghera (e a quel punto fatelo scrivere alla casalinga di Voghera, sto’ libro) e quelli talmente tecnici che sono stupendi ma poco fruibili. È un peccato, perché chi cucina professionalmente ha la possibilità di insegnare modi di trattare gli alimenti che diventano risorse preziose nella cucina di ogni giorno. Per fortuna è arrivato «Da uno a infinito» di Stefania Corrado, che ha pensato un libro che sposa competenze professionali applicate a chiunque si trovi a dover cucinare per pochi, molti o tutti: da una cena a un catering, insomma. Non è un libro per beginners, ed è il perfetto punto di partenza per chi vuole applicare nella sua cucina ricette e insegnamenti da una professionista generosa e precisa.

3. Libri di cucina naturale con una personalità

La cucina naturale non è solo una tendenza nel senso di moda, ma significa nutrirsi correttamente per assumere i principi nutritivi di cui il nostro corpo necessita. Spesso i libri del genere sono punitivi, color paglia e scritti da scienziati poco simpatici: il contrario è rappresentato da «Che cavolo mangio?» di Sarah Tibs, un libro di ricette che già nella suddivisione dei capitoli racconta un imprinting diverso. Da «7 ricette per 7 crucifere» a «Può essere brunch anche senza essere bacon», il libro di Sarah comunica con enfasi, grammatica, piacevolezza un percorso culinario che è prima di tutto nutritivo e culturale: lo fa con semplicità e bellezza, in uno stile di scrittura che assomiglia a quello di una chiacchiera con un’amica (che ne sa più di te ma non te lo fa pesare). Ecco che una crema di carote, more e batata (la patata dolce) si chiamerà Crema carioca e il tofu col riso nero ti sembrerà super appetibile. Perché per quanto vogliamo essere convincenti, se non facciamo venire fame e curiosità non riusciremo a cambiare il gioco del cibo.

4. Libri che insegnano la nostra cultura gastronomica in un italiano bellissimo

Si racconta che i grissini stirati (cioè sottili e lunghi) così come li conosciamo oggi siano nati dal fornaio della corte di Vittorio Amedeo II: visto che era un bambino mingherlino, il fornaio studiò delle «strisce di pane sottili, croccanti, prive di mollica e facilmente digeribili». Possiamo accantonare un’informazione come questa nell’aneddotica delle cene o per partite a Trivial Pursuit, ma sarebbe più sensato valorizzarla per quel che è: un pezzo di cultura gastronomica che racconta l’evoluzione culturale italiana nel cibo e che è il tramite per ricostruire la storia del Paese.

A scriverlo, in un italiano che è piacevole come una meringa filologica, sono Lydia Capasso e Giovanna Esposito in «Gli Aristopiatti» che partendo dalla cucina aristocratica italiana ricostruiscono la genesi di diverse ricette che conosciamo oggi. Il cibo diventa una delle chiavi per raccontare la storia e la cultura dell’Italia, una delle chiavi possibili al pari dell’arte e della musica: non si tratta di rimanere ignoranti sul cibo ma di ignorare che il cibo è cultura, e disconoscere quindi questa stessa cultura. Ci sono lacune che colmare è delizioso, come in questo libro. Sull’argomento ne ha scritto Sarah Kieffer in un post che è molto meno perentorio del mio e che solleva interrogativi ugualmente interessanti.

E voi, cosa ne pensate e soprattutto: che libri vi portereste via in un eventuale trasloco e quali lascereste?

Ci sono 3 commenti

  1. Ma se dovessi consigliarmi un libro che insegni le basi della cucina? Intendo proprio le basi tipo come fare la spesa, come organizzare la dispensa, come si preparano le preparazioni di base, le giuste sequenze per cucinare una cena di più portate… C’è qualcosa del genere che non parta da una donna che ha a disposizione 9 ore al giorno da dedicare alla vita casalinga?

    1. Un libro splendido in questo senso è La cucina di casa di Annalisa Barbagli, che anvedi è la stessa autrice della collana Cucinare Insieme. Però: alcune tue risposte non si trovano in un libro, ma nella pratica e nell’esperienza. Puoi anche trovare un libro su come costruire una cena perfetta, e in diversi volumi troverai dei menu, ma se i tuoi invitati sono più affamati dell’autrice del libro lo sai solo tu. Su quello tocca sperimentare, se ti diverte: se non, allora parti da un libro di ricette come quello che ti ho consigliato, scegli una o due ricette alla volta, appiccicaci una tua ricetta che è un piatto forte e per il resto improvvisa o fai portare agli altri :) Col tempo costruire dei menu ti sarà più facile!

  2. Quello che sicuramente porterei dietro è banale lo so, ma questo è… il manuale dell’Artusi, per soli 4.90 euro è un bell’investimento, la sola appendice “la cucina per gli stomachi deboli” vale già tutto il tometto!

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