Prima di parlarvi del viaggio in Thailandia (che sto raccontando in parte sul blog di Manfrotto) volevo condividere con voi il bilancio di questo secondo anno da freelance: come già detto altrove, non sono una particolarmente affezionata ai bilanci e alle somme, perché per attitudine mi piace vedere la vita come un progetto in divenire che in ogni momento può essere modificato, con o senza la nostra volontà. Mettere dei punti, fermarsi, ripartire: si può fare in ogni momento del nostro presente, perché aspettare il 31 del mese?
Qui vorrei parlarvi di due cose molto specifiche:
- Il mio bilancio economico (che credo possa essere utile a molti)
- Cosa mi aspetto dal punto di vista professionale dal 2015 e come mi sto impegnando affinché accada.
Iniziamo dai soldi.
Nel 2014 ho tenuto i conti di ogni euro che ho speso: l’ho fatto in un file excel banalmente, ma so che ci sono ottime app che fanno questo lavoro e libri utili per imparare. All’inizio dell’anno ho fatto i conti e questo è il risultato
(In varie ci sono i gatti, i libri, le spese di casa). Quindi:
- Ho speso di più per mangiare fuori che per fare la spesa
- Ho viaggiato parecchio e preso tanti treni
- Ho investito una cifra considerevole nella cura di me stessa (leggi tono ironico in “investito”)
- Ho goduto di buona salute
- Ho fatto due signore vacanze
Per il 2015 aumenterà una voce in maniera considerevole: commercialista e tasse (sono uscita dal regime dei minimi, per cui darò il mio 50% dei guadagni in tasse). Il mio obiettivo dell’anno è quindi quello di ridurre le spese relative allo shopping, alle cene fuori (preparatevi a essere invitati a casa), ai viaggi (vogliamo fare una riunione? Evviva Skype), e aumentare altri costi: formazione e sito (direi che è ora di cambiare faccia e anima a questo blog). Perché è stato utile ripercorrere i miei costi?
- Per sapere cosa mantenere, cosa tagliare, su cosa investire
- Per capire quanto farmi pagare
Secondo punto (SEO, lo so che è un post lunghissimo, ma confido in lettori benevoli): cosa farò nel 2015?
Poi: cosa mi aspetto.
Nel 2014 la maggior parte delle mie entrate è arrivata dalle Digital Pr e dagli eventi. Ora, le Digital Pr sono spesso parte di una Digital Strategy più ampia, che è quella che mi appassiona di più e soprattutto è il lavoro che permette di fare la differenza quando si tratta di creare, tradurre, e comunicare un brand dandogli una voce e una storia: nel 2014 questo lavoro si è accavallato con quello delle Pr, ma vorrei che diventasse il lavoro principale. Perché?
- È più divertente ideare una strategia che seguirne un pezzetto;
- È il modo più sensato di mettere a frutto la mia esperienza nel food;
- È la maniera più intelligente di creare un progetto con obiettivi chiari dall’inizio e di risparmiare risorse e tempo.
Come farlo?
- Pubblicizzandolo sul sito: ho eliminato la voce Social Media dai miei servizi e inserito quella di Digital Strategy)
- Migliorando le sales pages del mio sito (imparando da Enrica Crivello);
- Approfondendo: leggo libri, frequento corsi a pagamento, studio online.
- Formando: il corso di Digital Pr che farò con Zandegù il 31 gennaio sarà solo il primo di una serie.
- Cercando clienti che non siano già online, e questo vuol dire andare a convegni, fiere, eventi.
Termino con qualche lettura utile per il freelance timoroso di capire cosa vuole, chi è, quanto farsi pagare:
- Chi ha paura del business plan di Francesca Marano;
- Personal branding di Luigi Centenaro e Tommaso Sorchiotti;
- Il blog C+B, dove trovare articoli utili per le imprenditrici.
Spero che questo riassunto vi sia stato utile: da parte mia credo che sarà un anno impegnativo, ma con meno ansie del 2014. Ed è già moltissimo.
Bellissimo post, direi soprattutto utile e… incoraggiante!